Abruzzo: natura e archeologia da scoprire unite in una regione unica.

L'Abruzzo è una regione dell'Italia centrale che offre ai visitatori una varietà di paesaggi e attrazioni. Tra le sue bellezze naturali spicca la cima del Gran Sasso, la vetta più alta degli Appennini, che raggiunge i 2912 metri di altitudine. Il Gran Sasso è anche il cuore del Parco Nazionale omonimo, che ospita una ricca biodiversità e numerosi sentieri escursionistici.

Gran Sasso

Abruzzo: una terra di storia, natura e cultura

Abruzzo è anche una terra di antiche civiltà italiche, che hanno lasciato testimonianze archeologiche di grande valore. Tra queste, il Guerriero di Capestrano, una statua in pietra del VI secolo a.C. che rappresenta un sovrano vestito da guerriero. Il Guerriero è esposto nel Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo a Chieti, dove si possono ammirare anche altri reperti delle culture picena, sannita e romana.

Guerriero di Capestrano - Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo, Chieti

Abruzzo è infine una regione dal forte legame con la tradizione pastorale e delle transumanze. Le transumanze erano dei lunghi spostamenti stagionali di greggi e pastori tra le zone montane e quelle pianeggianti, alla ricerca di pascoli migliori. Questa pratica ha dato origine a una cultura materiale e immateriale unica, fatta di prodotti tipici come il pecorino, la ricotta e il miele, ma anche di canti, balli e feste popolari.

"Abruzzo è quindi una meta ideale per chi cerca un viaggio all'insegna della storia, della natura e della cultura."

Siti archeologici in Abruzzo

L'Abruzzo è una regione che offre molte opportunità per gli appassionati di storia e di archeologia. Tra i suoi numerosi siti archeologici, alcuni risalgono alla preistoria e testimoniano la presenza dell'uomo fin dal Paleolitico. Altri, invece, sono legati alla storia delle popolazioni italiche che abitarono la regione prima e durante l'epoca romana. Vediamo alcuni dei siti archeologici più interessanti da visitare in Abruzzo.

Ripoli: si tratta di un villaggio neolitico situato nella valle del torrente Vibrata, vicino a Teramo. Qui sono state ritrovate ceramiche dipinte che caratterizzano una cultura diffusa in Abruzzo e in altre regioni italiane. Le ceramiche di Ripoli sono esposte al Museo archeologico nazionale d'Abruzzo e al Museo archeologico La Civitella, a Chieti.

Grotta dei Piccioni: è una grotta situata vicino a Bolognano, nella Valle del Fiume Orta. La grotta era un luogo di culto preistorico, come dimostrano i ritrovamenti di ceramiche e di oggetti votivi. La grotta è visitabile liberamente nelle sue prime due camere illuminate, mentre le altre sono accessibili solo con una guida.

La Grotta Scura: è un'altra grotta situata a Bolognano, che presenta un percorso speleologico molto lungo e articolato. La grotta è stata frequentata dall'uomo fin dal Paleolitico, come testimoniano i resti di animali e di strumenti litici rinvenuti al suo interno.

Alba Fucens: è il sito archeologico più antico d'Abruzzo, fondato dai Romani nel 303 a.C. nella zona del lago Fucino. La città fu una delle colonie più prosperose dell'Impero romano, come dimostrano i resti del foro, del teatro, delle terme, delle basiliche e delle mura. Il sito si trova nella frazione di Massa d'Albe, a circa mille metri di quota, e offre una splendida vista sul Monte Velino.

La Grotta di San Michele Arcangelo

La Grotta di San Michele Arcangelo è una delle meraviglie naturali dell'Abruzzo. Si trova nel comune di Paglieta, in provincia di Chieti, ed è un luogo di culto e di storia.

La statua di San Michele Arcangelo

La grotta è stata frequentata fin dall'epoca preistorica, come testimoniano i reperti archeologici ritrovati al suo interno. Nel Medioevo, la grotta divenne una meta di pellegrinaggio per i devoti di San Michele Arcangelo, il protettore dei guerrieri e dei viaggiatori.

La grotta ospita una piccola chiesa dedicata al santo, decorata con affreschi e statue. La grotta è anche un'attrazione turistica per gli amanti della natura e dell'avventura. Si può infatti visitare la grotta con una guida esperta, che illustra le sue caratteristiche geologiche e le sue leggende.

L'altare della chiesa di San Michele Arcangelo

La grotta è formata da diverse sale e corridoi, che si sviluppano per circa 400 metri. Al suo interno si possono ammirare stalattiti, stalagmiti, colonne e laghetti sotterranei.

La grotta è aperta al pubblico tutto l'anno, con orari e tariffe variabili a seconda della stagione. Per maggiori informazioni, si può consultare il sito web: istonium.net

Palmenti di Pietranico

I palmenti di Pietranico sono antiche vasche scavate nella roccia che servivano per la vinificazione delle uve direttamente sui campi. Si trovano nel comune di Pietranico, in Abruzzo, sul pendio esposto a ovest dominato dal paese.

Palmenti di Pietranico

Sono una testimonianza unica della tradizione culturale e dell'abilità degli artigiani locali che hanno realizzato queste opere straordinarie. Alcuni ritengono che i palmenti di Pietranico possano entrare nel patrimonio Unesco per il loro valore storico e artistico.

Dormire in un borgo di Abruzzo

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Per apprezzare al meglio la bellezza di Navelli, devi assolutamente visitarla durante i mesi di ottobre e novembre. In questo periodo, dalla terra sbocciano i fiori viola dello zafferano, che hanno fatto la fortuna di questo borgo.

Grazie alla commercializzazione di questa spezia, la città si è espansa e abbellita, dando vita a balconi di pietra lavorata, finestre a colonnine, portoni di legno intagliato, chiese e dimore signorili fuse in un groviglio di archi e stradine acciottolate.

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Gastronomia abruzzese

La cucina abruzzese è una delle più ricche e variegate d'Italia, grazie alla diversità dei suoi territori e delle sue tradizioni. Dalla costa adriatica alle montagne appenniniche, l'Abruzzo offre piatti tipici che spaziano dal pesce alla carne, dalla pasta ai dolci, senza dimenticare i vini e i formaggi di qualità.

In questo breve post, vi presentiamo il dolce tipico della regione Abruzzo e la ricetta di preparazione, che potrete scoprire e assaporare visitando questa splendida regione con l' ausilio di un "cuoco esperto della cucina locale".

Qual è la storia del piatto Parrozzo?

Il parrozzo è un dolce tipico della regione Abruzzo, che si prepara durante il periodo natalizio. La sua origine risale al 1920, quando il pasticcere Luigi D'Amico di Pescara ebbe l'idea di creare un dolce che ricordasse il pane rozzo dei contadini, fatto con la farina di granoturco.

Parrozzo

Il parrozzo ha una forma semisferica e un colore giallo dato dalle uova e dalle mandorle tritate. È ricoperto da una glassa di cioccolato fondente che simula la crosta bruciata del pane. Il parrozzo fu apprezzato anche dal poeta Gabriele D'Annunzio, che gli dedicò una canzone. Il parrozzo è un dolce semplice ma delizioso, che racchiude i sapori e le tradizioni dell'Abruzzo.

Coating the parrozzo

Il parrozzo è un dolce tipico della regione Abruzzo, che si prepara tradizionalmente durante il periodo natalizio. La sua forma ricorda quella di una pagnotta di pane rustico, ma il suo sapore è dolce e ricco di mandorle e cioccolato.

Come si prepara tradizionalmente il parrozzo?

Per preparare il parrozzo, occorrono i seguenti ingredienti:

  • 6 uova
  • 200 g di zucchero
  • 150 g di semolino
  • 200 g di mandorle tritate
  • la scorza grattugiata di un limone
  • 2 cucchiai di liquore all'amaretto
  • 150 g di cioccolato fondente
  • 30 g di burro

Il procedimento è il seguente:

  1. Separate i tuorli dagli albumi e montate i primi con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa.
  2. Aggiungete le mandorle, il semolino, la scorza di limone e il liquore e mescolate bene.
  3. Montate gli albumi a neve e incorporateli delicatamente al composto precedente.
  4. Imburrate e infarinate uno stampo a cupola e versatevi l'impasto, livellandolo bene.
  5. Cuocete in forno preriscaldato a 160°C per circa 50 minuti o fino a che il parrozzo sia ben dorato.
  6. Sfornate il parrozzo e lasciatelo raffreddare completamente prima di sformarlo.
  7. Sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria con il burro e versatelo sul parrozzo, facendolo colare lungo i lati.
  8. Lasciate rapprendere la glassa e servite il parrozzo a fette.

Il parrozzo è un dolce delizioso e profumato, che racchiude in sé i sapori della tradizione abruzzese. Potete conservarlo per qualche giorno in un contenitore ermetico o sotto una campana di vetro.

Buon Appetito!

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